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Si tratta di una malformazione a causa della quale il capezzolo, invece di essere prominente, risulta sprofondato all’interno della mammella. La retrazione del capezzolo può presentarsi su un solo seno (monolaterale), o su entrambi (bilaterale), e con diversi livelli di gravità.
La causa del capezzolo introflesso è che i fori galattofori (responsabili del passaggio del latte nell’allattamento) risultano troppo corti: quindi, ‘tirano’ il capezzolo verso la ghiandola mammaria e dunque verso l’interno, piuttosto che lasciare che esso si rilassi verso l’esterno.
Il disturbo che l’introflessione comporta non è di natura solo estetica: può anche comportare fastidi nell’allattamento al senso, che di norma è impossibile (il capezzolo introflesso, infatti, si accompagna in genere all’ispessimento alla chiusura dei dotti galattofori).
Si tratta di una condizione solitamente congenita; se non è ereditario, il capezzolo introflesso può essere anche causato, in casi più rari, da interventi chirurgici o da infiammazioni; talvolta, si presenta proprio in seguito a un periodo di allattamento.
Correzione del capezzolo introflesso: risultati prima e dopo.
Nella sua forma lieve, o reversibile, il capezzolo può essere estroflesso tramite forme di interventi non chirurgici. Si possono trovare soluzioni all’introflessione tramite una forma di manipolazione, o tramite l’esposizione a basse temperature. Si può inoltre ricorrere all’ausilio di piccole ventose, che consentono di risolvere il problema in seguito a un’applicazione della durata di circa 8 mesi. Una tecnica recente prevede che il capezzolo introflesso, estromesso manualmente, venga tenuto al suo posto con l’applicazione di piericing.
Nella sua forma più grave, invece, il capezzolo introflesso anche se stimolato resiste nel suo stato. In questo caso, si ricorre di solito a un intervento chirurgico dove sono possibili due interventi.
In un primo intervento, si effettua un’estroflessione forzata del capezzolo, che viene poi mantenuto artificialmente nella sua posizione per qualche tempo (solitamente, qualche giorno).
Il secondo intervento è invece di chirurgia plastica. Si tratta di una piccola incisione effettuata a livello del capezzolo e talvolta anche a livello dell’aureola. Grazie ad essa, sarà possibile rimuovere i tralci fibrosi e i dotti galottofori troppo corti che causano la condizione.
Ad operazione conclusa, il capezzolo viene saturato, sia all’interno che all’esterno ed infine viene applicata una medicazione ad anello .
Il capezzolo risulta così estroflesso in maniera permanente; in genere le cicatrici impallidiscono fino a scomparire nel giro di qualche mese.
Quanto costa la correzione del capezzolo introflesso?
La correzione del capezzolo introflesso ha un costo che oscilla, a seconda che sia monolaterale o bilaterale, tra i 1000 e i 2000 euro. Gli elementi che andranno principalmente ad incidere sul preventivo sono la parcella del chirurgo e i costi della clinica che andremo a scegliere.
Se la vostra ricerca è incentrata sulla correzione del capezzolo introflesso nel comune di Vobbia, è sempre consigliabile valutare più preventivi prima di sottoporsi a questo tipo di intervento, vi aiuterà ad ottenere un prezzo più adeguato alle vostre possibilità.
Correzione capezzolo introflesso, i rischi e il dolore.
L’intervento per la correzione capezzolo introflesso dura da mezz’ora ad un’ora circa. Viene effettuato in regime di day surgery, e con anestesia locale sulla paziente. L’intervento in sé è, quindi, perfettamente indolore.
L’operazione non è particolarmente complessa né rischiosa per la salute della paziente. La conseguenza più considerevole è che, in seguito all’operazione, è estremamente probabile che venga compromessa la capacità di allattare.
L’intervento consiste infatti proprio nella sezione dei dotti galattofori; è possibile che non tutti vengano recisi, ma solo quelli che più comportano la condizione di ritrazione del capezzolo.
Correzione capezzolo introflesso, degenza e post-operatorio.
La medicazione viene rimossa dopo circa una settimana; i punti di sutura (a meno che non si tratti di punti di sutura riassorbibili) verranno invece rimossi a distanza di circa una decina di giorni dall’intervento.
La mammella, ed il capezzolo in particolare, è una zona estremamente sensibile. L’area potrebbe apparire tumefatta ed essere dolorosa al tocco nei primi giorni in seguito all’intervento. Tutti i sintomi dovrebbero sparire nel giro di due settimane.
La sensibilità del capezzolo e dell’areola, che potrebbe nei primi giorni essere alterata, tornerà normale con il passare di poche settimane.
Si consiglia di non sottoporre il capezzolo appena operato a manipolazioni, a getti d’acqua troppo intensi oppure a temperature troppo nette; anche indossare reggiseni troppo stretti o rigidi è sconsigliato, dato che potrebbero schiacciare il capezzolo appena estroflesso e compromettere il risultato dell’intera operazione.
Le cliniche specializzate per la correzione capezzolo introflesso nel comune di Vobbia sapranno rispondere a tutte le vostre domande togliendovi qualsiasi dubbio su questo tipo di intervento.
Sei tu a decidere quanti preventivi ricevere, fino ad un massimo di 4. I tuoi dati di contatto saranno protetti e non saranno mai ceduti a terzi o utilizzati a scopo pubblicitario.
Le cliniche e i chirurghi che collaborano con noi mettono a disposizione il loro account dove potrai controllare feedback, identità, certificazioni e foto di interventi eseguiti.
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